Bollicine: Prosecchi, Champagne, Franciacorta e Spumanti Metodo Classico e Charmat
Eccellente Spumante Metodo Classico Brut, dotato di ottima struttura e persistenza. Ha colore giallo paglierino con riflessi dorati e un perlage delicatissimo e persistente. Il profumo è intenso e richiama sentori di agrumi e crosta di pane. Il sorso regala una spiccata freschezza.
Spumante Brut Metodo Classico che appare in color paglierino dorato dal perlage fine e persistente. All’olfatto emergono note fruttate e di crosta di pane. All’assaggio risulta fresco, elegante e minerale. Prodotto da uve Vermentino. Spumantizzazione con Metodo Classico ed affinamento in bottiglia per 18 mesi.
Spumante Metodo Classico frutto di un blend di uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero che fa un affinamento sui lieviti di almeno 24 mesi. Ha colore giallo paglierino chiaro con riflessi dorati ed un perlage fine e delicato. I profumi sono delicati e con note di mandorle, ananas, vaniglia e agrumi. Il sorso è fresco, brioso e con un finale lungo e delicatamente ammandorlato.
Spumante Brut Metodo Classico frutto di un blend di uve Pinot Nero e Chardonnay allevate nella denominazione Alta Langa DOCG. Ha una bollicina morbida e persistente che anticipa delicati profumi di frutta secca, fiori di campo e note di pasticceria fresca. Sorso cremoso, di buona freschezza e persistenza. Affinamento sui lieviti di almeno 30 mesi.
L’Asti Spumante “Bel Piasì” vinifica in acciaio e sosta su lieviti selezionati in autoclave, secondo il Metodo Charmat. Fresco e intrigante, è perfetto per accompagnare un vassoio di paste fresche, torte alla frutta e alla crema. Ottimo anche con la pasticceria secca e con quella lievitata.
Vino bianco frizzante Metodo Ancestrale da uve Nosiola, Sauvignon Blanc e Chardonnay. Sorso fresco ed invitante. Al naso note fruttate e floreali.
Spumante Metodo Classico prodotto con uve Prie Blanc in purezza coltivate in alta montagna in Valle d’Aosta. Ha delicati profumi di agrumi, mela verde, susina e crosta di pane. Il sorso è fresco, verticale, netto e con una buona componente minerale. Matura sui lieviti per 15 mesi.
Fresco e intrigante, il Brachetto “Bel Roseto” è un vino leggero e fruttato, da servire con i dessert alla frutta, crostate con marmellate di frutti rossi e pasticceria secca. Ottimo come aperitivo.
"Cuvee du Prince" della Cantina Cave Mont Blanc è uno Spumante Metodo Classico Brut Nature dal perlage ricco e di buona fattura. Al naso emergono profumi raffinati di mango, mela, susina, pasticceria, mandorla e lime. Il sorso è complesso, vellutato nel perlage, di grande freschezza e sensuale aromaticità. Affinato sui lieviti 48 mesi
Cartizze Dry Metodo Charmat o Martinotti prodotto da vigneti di proprietà. Alla vista appare in colore paglierino tenue con perlage fine e persistente. Il profumo delicatamente aromatico è conferito da note fruttate e floreali. Il sorso è setoso ed armonico.
Champagne di colore giallo paglierino, con perlage elegante e persistente e abbondante spuma. Al naso sono riconoscibili sentori di frutta a polpa bianca, frutta secca e miele. In bocca l’eccellente mineralità si bilancia alla componente fruttata rendendo il sorso elegante e sapido. Ideale come aperitivo, accompagna bene anche piatti a base di pesce. Affina 36 mesi sui liviti in bottiglia.
Lo Champagne Brut Rosé della Maison Palmer & Co è un prodotto unico dal delicato colore rosa antico. Al naso sono riconoscibili sentori di frutti di bosco, fragola, vaniglia e cannella. In bocca la componente tannica si bilancia con fragranze fruttate persistenti. Perfetto per aperitivi ed in accompagnamento a piatti delicati. Affina 36 mesi sui lieviti
Lo Champagne Brut Reserve della Maison Palmer & Co ha colore giallo paglierino e perlage elegante e persistente con cremosa e abbondante spuma. Al naso sono riconoscibili sentori di frutta a polpa bianca, frutta secca e miele. In bocca l’eccellente mineralità si bilancia alla componente fruttata rendendo il sorso elegante e sapido. Ideale come aperitivo, accompagna bene anche piatti a base di pesce. Affina 36 mesi sui liviti in bottiglia
Lo Champagne Brut Blanc de Blancs Grand Cru di R&L Legras si presenta in colore giallo paglierino e pérlage persistente. È prodotto unicamente da uve a bacca bianca. Al naso le note fruttate richiamano il limone e il pompelmo, al palato è fresco e raffinato con delicati richiami di agrumi. Ideale come aperitivo e piatti delicati.
Un classico tra gli Champagne presenta un colore giallo paglierino e un pérlage elegante. Al naso note floreali di mimosa e glicine si affiancano a quelle fruttate di agrumi, che al palato lo rendono piacevole dal gusto deciso e vivace. Si abbina con aperitivi e leggere fritture di pesce e verdure.
Lo Champagne "Nectar Réserve" di Palmer & Co è un Metodo Classico o Champenoise di elegante e strutturato dal colore giallo paglierino. Ha un perlage elegante e persistente. Al naso eleganti gli aromi fruttati con richiami alla pera, l’ananas, il mango e nuances di agrumi. In bocca ha una leggera acidità bilanciata dal dolce residuo. La Cuvée è composta dai vitigni Chardonnay, Pinot Nero Pinot Meunier con aggiunta di una percentuale di riserva composta dalle due annate precedenti per conferire continuità ed armonia. Matura 24 mesi sui lieviti in bottiglia. Si tratta di un grande Champagne da dessert
Lo Champagne Rosé Brut di R&L Legras si presenta dal colore rosa antico e pérlage persistente. Al naso regala note speziate di zenzero e frutti rossi. Al palato con un buon corpo ha un gusto deciso e avvolgente. Accompagna benissimo aperitivi e piatti delicati. Affinamento secondo il Metodo Champenoise.
Il Franciacorta Brut Saten di La Valle è uno spumante Metodo Classico dal colore rosa tenue accompagnato da perlage fine e persistente. L’analisi olfattiva è molto intrigante e spazia da note floreali, al lampone, alla fragola e al ribes. Il gusto è fresco delicatamente minerale, arricchito da aromi fruttati.
Il Franciacorta Brut Saten di La Valle è uno spumante Metodo Classico dal colore giallo paglierino con perlage fine e persistente. L’analisi olfattiva evidenzia deliziose note fruttate di pera e floreali di rosa. Al palato è fresco, sapido, arricchito da eleganti aromi fruttati.
"Colfondo Anfora" BIO di Casa Belfi è un vino bianco frizzante vinificato in anfora con macerazione sulle bucce e rifermentato in bottiglia. Nel calice si presenta di colore giallo intenso e riflessi dorati. Al naso è intenso, evidenzia profumi floreali, di frutta fresca, crosta di pane e spezie. Il gusto è saporito, minerale, di buona acidità, struttura ed equilibrio. Vino prodotto con Metodo Ancestrale, con rifermentazione naturale in bottiglia, senza filtrazione e sboccatura. Vino senza solfiti aggiunti
Vino spumante di un accattivante colore rosso cerasuolo con riflessi purpurei con spuma molto fine e soffice. Presenta al naso un profumo vinoso e fruttato di frutti di bosco con note floreali di fiori che si rivelano glicine ed iris per gli olfatti più attenti. Delicatamente dolce è perfetta negli abbinamenti con ogni tipo di dessert
Uno Spumante da uve Moscato dal sorso fresco e brioso, da gustare con la pasticceria fresca e secca, torte alla frutta e alle nocciole. Ottimo anche con formaggi saporiti.
Fresco, dolce e aromatico, il Moscato d’Asti di Cascina Carlòt vinifica in acciaio ed è perfetto per accompagnare pasticceria secca e fresca, dolci alla crema e torte alla nocciola. Ottimo da solo per un momento di dolce relax.
Vinificato in solo acciaio, con rifermentazione in bottiglia, “Belle” è un vino bianco a cavallo tra la tradizione e l’innovazione. Ottimo come aperitivo, servito con finger food, focacce e salatini.
Il Prosecco “Belle” rifermenta in bottiglia sui propri lieviti, riflettendo alla perfezione la cultura enoica di questa zona vitivinicola. Fresco e complesso è l’ideale da servire per svariate occasioni informali.
Il mondo delle Bollicine. Spumante, Prosecco, Franciacorta, Champagne ...
I vini frizzanti sono antichi quanto l’invenzione stessa del vino, tuttavia, ebbero il loro vero punto di volta con Dom Perignon e l’invenzione dello Champagne come lo conosciamo oggi.
Per essere precisi bisognerebbe diversificare tra vini spumanti e vini frizzanti, dato che la legge indica per i primi una pressione interna molto superiore ai secondi. Se difatti uno Spumante può arrivare a 6 atmosfere all’interno della bottiglia, per un vino frizzante il limite è posto a solo 1,5 atmosfere.
Al di là di questa prima generica suddivisione, occorre capire il metodo con il quale sono prodotti questi vini.
Spumante Metodo Classico, Tecnica di produzione e vitigni
Affinato nel corso dei decenni per non dire dei secoli è il sistema di produzione delle bollicine più interessanti al mondo, dagli Champagne francesi ai Cava spagnoli, dai Sekte tedeschi agli spumanti metodo classico italiani.
Il procedimento è antico ed è per certi versi un’evoluzione del metodo ancestrale. Si parte da dei vini fermi che sono detti base spumante. Spesso si usano Pinot Nero e Chardonnay, ma nessuno vieta di utilizzare vitigni diversi.
La vendemmia è anticipata, perché le basi spumante necessitano di acidità molto elevate e grado zuccherino basso, condizioni facilmente ritrovabili nell’uva non ancora del tutto matura. Si procede dunque alla vinificazione in bianco, o al massimo in rosato, ottenendo un vino fermo, molto fresco di acidità e con un tenore alcoolico che si aggira sugli 11 gradi circa.
La base spumante soggiorna di solito in acciaio, ma non è raro che per alcune Riserve, piuttosto che per alcuni Champagne o Spumanti importanti, che una parte o tutta la base spumante possa trascorrere un periodo breve di affinamento in legno, grande o piccolo che sia.
Fatta la base, che al momento di bollicine non ne ha nemmeno mezza, si procede alla cuvèe, il taglio per dirla in italiano. È la grande intuizione del monaco benedettino, che per primo percepì la possibilità di legare tra loro vini base diversi e addirittura annate diverse. La cuvèe è proprio questo: la ricerca di una costante nel tempo, attraverso l’assemblaggio di vini base diversi. Fatto ciò si procede alla spumantizzazione, con l’inoculo di lieviti e zuccheri attraverso la liqueur de tirage.
La mistella viene preparata prima e poi introdotta in fase di imbottigliamento. Le bottiglie, chiuse con tappo a corona, cominciano la fase del tirage, della presa di spuma. Durante questo periodo i lieviti mangiano gli zuccheri e producono, in una seconda fermentazione, alcool e anidride carbonica. L’alcool porta la gradazione a 12,5 gradi circa, mentre la CO2 non riuscendo a liberarsi nell’ambiente, rimane imprigionata facendo così aumentare la pressione interna. Ecco che un vino fermo è diventato frizzante e sotto pressione.
Tutto ciò avviene in tre mesi circa, dopo di che il lavoro dei lieviti è finito e il vino è a tutti gli effetti uno Spumante, o uno Champagne, o un Cava, o un Trento DOC o un Oltrepò Pavese Metodo Classico DOC ecc. ecc.
In realtà però, una seconda azione, importante come la prima, i lieviti la compiono anche nei mesi successivi alla presa di spuma. Avviene in questo secondo periodo l’idrolisi dei lieviti, cioè il loro discioglimento in acqua, anzi in vino. La pressione e l’alcool non cambiano più, ma cambia e di molto il gusto, perché è proprio in questo periodo che i lieviti cedono al vino quei classici sentori che vanno dalla pasta del pane, alla crosta abbrustolita delle pagnotte piuttosto che a sentori di pasticceria e affini.
Tutto questo periodo è detto “sui lieviti”. Quando difatti sentiamo presentare uno Spumante con la frase “questa bottiglia fa 60 mesi sui lieviti” sta proprio ad indicare che la presa di spuma è durata addirittura 5 anni, durante i quali per i primi tre mesi circa i lieviti hanno lavorato e per gli altri si sono lentamente decomposti.
Più il periodo sui lieviti è lungo e più i sentori del vino si spostano verso la crosta di pane o la pasticceria, più il periodo sui lieviti è corto e più i sentori saranno simili alla pasta del pane fresca.
Alla fine del periodo che il cantiniere ritiene idoneo lo spumante va “pulito”, vanno cioè rimossi i lieviti esausti. In successione avvengono le fasi del remuage e del degorgement. La prima è quella che avviene sulle pupitrè, quei famosi cavalletti tutti forati nei quali le bottiglie vengono messe inclinate, agitate e riposizionate sempre più verticalmente con l’obbiettivo di far convogliare tutti i sedimenti verso il tappo.
La seconda operazione è quella che oramai si fa con appositi macchinari e non più a mano, nella quale viene ghiacciato il collo della bottiglia, tolto il tappo a corona, espulso il ghiaccio che ha raccolto i sedimenti e infine ricolmato il vino e chiusa la bottiglia con tappo a fungo di sughero. Lo spumante metodo classico o lo Champagne sono pronti. Frizzanti, puliti, buoni.
In realtà però avviene un’altra piccola ma importante operazione, quella dell’inoculo della liqueur de expedition. Si tratta nuovamente di una mistella composta dallo stesso vino, alla quale però non vengono aggiunti lieviti ma solo zuccheri e derivati di vini, come ad esempio il Cognac.
Si fa ciò per dare un gusto più identitario al vino. Le ricette delle liqueur de expedition sono infatti segretissime ed ogni casa custodisce gelosamente la propria.
La quantità di zuccheri presente nella seconda liqueur non verrà convertita in alcool, perché non ci sono più lieviti per farlo, rimarrà dunque nel vino, costituendone il residuo zuccherino e classificando il vino spumante secondo la apposita tabella europea. Nature, Brut, Extra-Brut, Extra-Dry o Demi-Sec sono appunto tutti termini che si riferiscono a questo residuo zuccherino e che consentono di capire quanto una bollicina sia secca o meno.
La dicitura Nature o anche Pas Dosè, oppure in italiano non dosato, significa che a quella bottiglia la liqueur de expedition non è proprio stata aggiunta e quindi quello spumante è particolarmente secco.
Tra la più importanti cantine di Spumanti Metodo Classico Italiano che hanno contribuito a diffondere la cultura delle bollicine ed hanno reso famosi nel mondo gli spumanti italiani, è opportuno ricordare Berlucchi, Bellavista e Ca' del Bosco
Spumante Metodo Charmat
Tutto ciò che viene fatto in bottiglia può essere fatto anche in autoclave, a patto che questa sia isobarica, ovvero che mantenga al suo interno una pressione costante. L’Ingegner Martinotti inventò nel 1895 il metodo che oggi porta il nome di un francese, tale Eugène Charmat, che una quindicina d’anni dopo realizzò in Francia quello che Martinotti aveva pensato per la produzione del Moscato d’Asti.
Si tratta di un metodo che consente di svolgere tutte le operazioni per l’intera massa insieme e non bottiglia per bottiglia, soprattutto però permette di anticipare enormemente i tempi. Il metodo Charmat consente di fare in tre mesi quello che il metodo classico, metodo champenoise, fa in almeno un paio d’anni.
Il risultato è uguale? No ovviamente, ma i due sistemi hanno obbiettivi diversi. Il metodo tradizionale vuole costruire un vino spumante che sia poi il frutto gustativo di quella costruzione, quindi sentori di lieviti ecc. Il metodo Charmat vuole spumantizzare un vino al fine di renderlo frizzante ma senza perdere le peculiarità e la freschezza del vino base. Ecco perché lo Champagne è metodo classico (champenoise) e il Prosecco è metodo Charmat, due obbiettivi diversi, due prodotti diversi, due sistemi di produzione diversi.
I Migliori Spumanti Italiani
Alcune zone di produzione italiane sono particolarmente vocate e famose per la spumantizzazione, è il caso del Trentino, con il suo Trento DOC, denominazione di soli spumanti a metodo classico prodotti con Pinot meunier, Pinot nero e bianco e Chardonnay. La Franciacorta, che proibisce il termine spumante perché ritiene che basti il logo Franciacorta per farsi riconoscere. Le stesse uve di prima senza il Pinot Meunier. L’Alta langa, la zona di alta collina a sud delle Langhe che produce solo millesimati da Pinot nero e Chardonnay. L’Oltrepo Pavese Metodo Classico, che già nel nome inserito nella denominazione specifica il metodo obbligatorio per la produzione. Qui il Pinot nero è il padrone di casa.
Ci sono poi le zone più importanti per i metodi Charmat. Il Moscato d’Asti, poco alcool e un po’ di zucchero per il più famoso spumante dolce italiano. Il Prosecco ovviamente, in parte del Friuli e larghissima parte di Veneto, dove peraltro si trovano le zone di produzione più importanti: Conegliano e Valdobbiadene e i Colli Asolani. Il Cartizze è invece una piccola collina in quel di Conegliano, dove si produce l’eccellenza del Prosecco.
Il Prosecco è in assoluto lo spumante italiano più conosciuto al mondo ed anche il più venduto al mondo. E’ oramai sinonimo di spumante tant’è che è luogo comune pensare che il Prosecco sia lo spumante secco per eccellenza mentre spumante è sinonimo di vino frizzante dolce.
In verità ogni vino frizzante è uno spumante ed il Prosecco non è altro che uno spumante prodotto (con il Metodo Charmat) da uve Prosecco o Glera. Sarebbe quindi più corretto parlare di Spumante Metodo Charmat da uve Prosecco.
La zona più famosa per la produzione di prosecco e da cui provengono gli spumanti migliori è Valdobbiadene. Si tratta di un’area nelle campagne di Valdobbiadene in cui le viti di Glera si esprimono al meglio. Sorgono infatti su colline molto ripide e pertanto con un ottimo drenaggio e soprattutto con un microclima con forti sbalzi termici tra giorno e notte. Sbalzi termici che permettono il naturale formarsi nelle uve di aromi e profumi che vengono poi trasmessi al vino.
Il Prosecco più pregiato è quindi quello che può fregiarsi della denominazione Valdobbiadene DOCG (Prosecco di Valdobbiadene) e lo possiamo avere (a seconda del tenore zuccherino) nelle versioni Extra Brut, Brut, Extra Dry, Dry (soprattutto il Cartizze) e raramente Demi Sec (leggermente dolce).
Abbiamo il Prosecco Millesimato quando è prodotto solo ed esclusivamente con le uve di una sola vendemmia (Millesimo). In questo caso viene riportata l’annata della vendemmia nell’etichetta.
Se il Prosecco non riporta l’annata e non è millesimato vuol dire che è prodotto anche con una piccola parte di uve delle precedenti annate. Non bisogna però pensare che un Prosecco Millesimato si di qualità superiore ad un Prosecco non Millesimato. E’ anzi forse vero il contrario.
In tutti gli spumanti si usa infatti aggiungere una quantità variabile di vini delle precedenti annate prima della spumantizzazione. Ciò al fine di dare continuità nei sapori ed anche per conferire maggiore struttura e ricchezza di aromi al vino. Purtroppo è opinione abbastanza diffusa considerare i prosecchi Millesimati di categoria superiore ai Prosecchi non Millesimati.
Quando un Prosecco può essere definito Prosecco Superiore? Per essere superiore un Prosecco deve potersi fregiare della Denominazione Valdobbiadene DOCG. Il Prosecco di Valdobbiadene è pertanto un Prosecco Superiore.
Quali sono le Cantine che hanno contribuito a rendere famoso il Prosecco nel mondo? Sono molte ma le più importanti sono sicuramente Astoria, Bortolomiol, Foss Marai, Ruggeri, Valdo, Mionetto e Col Vetoraz.
In Italia esistono poi molti altri produttori e molte altre zone di produzione, a volte anche inimmaginabili, dalla Puglia all’Etna a Gattinara e Montefalco. Moltissime proposte tutte da scoprire e che puoi acquistare su Winepoint a prezzi eccezionali. Navigando nell'enoteca online WinePoint.it potrai acquistare online i migliori spumanti italiani e francesi con sconti ed offerte. Iscrivendoti alla Newsletter riceverai offerte speciali e buoni sconto che ti permetteranno di acquistare grandi spumanti a prezzi stracciati ed anche sottocosto.